venerdì 5 giugno 2020

L'Ecologia nello Zibaldone - STEP 20

Nel 1826 il poeta scrisse un brano intitolato Il giardino della sofferenza, nel testo Leopardi descrive la scena di un giardino incantevole colmo di piante e animali, un'oasi di tranquillità nel deserto del suo pessimismo.
Andando avanti scopriamo in realtà che anche lo stupendo giardino è un luogo di sofferenza e morte, come il resto dell'universo.
Gli insetti stracciano i fiori, le piante sono colte da malattie e parassiti e gli uccelli vengono predati senza pietà; Leopardi individua senza saperlo il concetto (molto presente nell'ecologia) di struggle for life. Nel giardino di Leopardi infatti ogni essere vivente tenta di opporsi all'incedere della morte utilizzando ogni strumento a sua disposizione, il pessimismo del poeta rende ogni tentativo di sopravvivenza delle sue creature letterarie vano.
Leopardi svela la violenza e l'assenza di compassione in un mondo duro e inclemente verso gli esseri viventi che lo abitano, la sofferenza è dunque norma in ogni angolo dell'universo, non esiste armonia e il mondo è male, ogni essere vivente viene trascinato in una spirale di dolore e violenza che termina con la morte.
Riporto in seguito la parte conclusiva del testo, dove Leopardi esprime con una forza poetica molto intensa la sua visione del mondo.
"Lo spettacolo di tanta copia di
vita all'entrare in questo giardino ci rallegra l'anima, e di qui è che questo ci pare
essere un soggiorno di gioia. Ma in verità questa vita è trista e infelice, ogni
giardino è quasi un vasto ospitale (luogo ben più deplorabile che un cemeterio),
e se questi esseri sentono o, vogliamo dire, sentissero, certo è che il non essere
sarebbe per loro assai meglio che l'essere".

Nessun commento:

Posta un commento

La sintesi finale - STEP 24

Siamo giunti alla fine, come abbiamo avuto modo di vedere l’ecologia (STEP 1) è un argomento ampio se non colossale; nonostante il termi...