mercoledì 29 aprile 2020

L'ecologia nel pensiero medievale e moderno - STEP 12

Come ho già scritto in numerosi post lo studio dei rapporti tra uomo e natura è tema costante e ricorrente nella storia dell'umanità, della cultura e del pensiero umani.
Oggi parleremo della presenza dei concetti chiave dell'ecologia nel pensiero medievale-moderno.
Nel XV secolo la corrente del Rinascimento rivoluziona il nostro modo di vedere il mondo, la figura dell'uomo viene messa finalmente al centro del pensiero filosofico, artistico e letterario; con questo cambiamento cruciale è quindi evidente che anche il rapporto tra uomo e natura è fortemente alterato da questa rivoluzione culturale.
Secondo i filosofi italiani dell'epoca che stiamo prendendo in esame lo studio della natura è fondamentale per la conoscenza anche del pensiero umano, non dobbiamo infatti imporre i nostri schemi mentali a ciò che ci circonda, ma analizzare i meccanismi che regolano gli elementi naturali, poichè essi regolano anche il funzionamento dell'uomo; secondo Leonardo da Vinci (e molti altri) infatti l'essere e il pensiero umano sono un microcosmo, una riflessione della natura e dei suoi strumenti, dobbiamo dunque evitare di imporre il nostro modello di pensiero allo studio della natura, ma piuttosto esaminare oggettivamente e umilmente il funzionamento di ciò che ci circonda.
Durante il Rinascimento nascono anche numerose discipline antesignane di numerose scienze moderne, quali l'astrologia o l'alchimia; queste proponevano uno studio attento e approfondito degli astri e degli elementi naturali per arrivare a capire come può migliorare la qualità della vita umana mediante la conoscenza della natura. 
Concludo quindi scrivendo che l'interesse odierno nei confronti dell'ambiente che ci circonda trae le sue origini proprio nel pensiero rinascimentale, che finalmente sradica l'ipse dixit  aristotelico e pone basi oggettive e (pseudo) scientifiche per un'ottimale conoscenza della natura; ecco a voi l'ecologia.

Fonti:

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Natura_(filosofia)#La_filosofia_della_natura_rinascimentale


venerdì 24 aprile 2020

Ecologia nella pandemia di COVID-19 - STEP 11

Cercando ispirazione per questo articolo mi è venuto in mente un episodio della docu-serie In poche parole che ho visto su Netflix pochi giorni fa.
In questo episodio il tema principale è proprio la pandemia del virus che ormai tutti, volenti o nolenti, abbiamo imparato a conoscere. I registi e i produttori hanno pensato di dedicare una rilevante parte della puntata a un tema che colpisce proprio nel centro temi ecologici, si parla infatti dello studio che numerose comunità e associazioni scientifiche svolgono su alcune specie animali, poichè queste ultime potrebbero aver contribuito in maniera significativa al salto del virus SARS-CoV-2 dall'animale-incubatrice all'uomo.
Nell'episodio vengono mostrati i ricercatori che prelevano campioni nelle grotte cinesi dalle quali si sospetta provenga il virus, si pensa infatti che l'incubatrice del SARS-CoV-2 sia una specie di pipistrello che abita il sud della Cina; il regista sposta poi l'attenzione sugli studi effettuati nei mercati di animali nella città di Wuhan, dove molto probabilmente il virus è passato dall'animale ospite all'uomo; i principali ospiti indiziati sono il pangolino, il maiale e il serpente.
Ci appare dunque evidente che la conoscenza delle modalità di trasmissione zoonotica (ovvero da animale ad uomo) di questa malattia ci permetteranno di evitare o quantomeno arginare il sopraggiungere delle future pandemie causate dal ceppo dei Conavirus, che ricordiamo è anche causa di malattie come MERS (2011-2013) e SARS (2002-2003).
Allego per chi fosse interessato il link al trailer del documentario sopracitato.

mercoledì 22 aprile 2020

Ecologia nel cinema - STEP 10

Il rapporto tra uomo e ambiente è spesso tema centrale o comunque strettamente collegato ai nodi narrativi di numerosi film, come esempio vi riporto il film Interstellar del celeberrimo Cristopher Nolan, uscito nel 2014.
Nel film si racconta della ricerca da parte dell'umanità di nuovi pianeti che possano ospitare la vita, dato che nel futuro più o meno prossimo nel quale è ambientata la pellicola la Terra è diventata fortemente inospitale per la specie umana.
Nelle prime scene viene mostrato un evento climatico causato dalla "piaga" (una non specificata malattia del pianeta che influenza il clima e le perturbazioni atmosferiche), il luogo dove vivono i protagonisti è imperversato da enormi tempeste di sabbia che distruggono tutte le coltivazioni eccetto il mais e altre specie più resistenti;  gli abitanti del pianeta cercano dunque di resistere a questo problema quanto più possibilmente studiando le piante coltivate e le tempeste di sabbia che le uccidono, ecco a voi un possibile impiego della sfera di conoscenza relativa all'ecologia.
Un esempio dei fenomeni descritti nelle righe precedenti.
Secondo e più importante ed evidente spezzone del film riguardante i temi dell'ecologia sono le scene dove i protagonisti giungono su nuovi pianeti dove devono interfacciarsi e studiare l'ecosistema e l'ambiente che li caratterizzano; vediamo un pianeta ricoperto solo d'acqua con un perenne moto ondoso molto violento e uno con smisurate nubi di ammoniaca solida sulle quali i protagonisti possono addirittura camminare, è evidente come lo studio di questi sistemi possa portare a un'utilità immediata e cruciale per l'umanità; sul primo pianeta descritto gli astronauti rischiano addirittura la vita a causa delle scarse conoscenze a proposito delle enormi onde che lo devastano.
Ecco le onde colossali delle quali ho appena parlato, nel prossimo link sono mostrate le nuvole di ammoniaca del secondo pianeta.

sabato 18 aprile 2020

Ecologia nelle arti figurative - STEP 9

Lo studio della natura è punto focale delle arti figurative, dal Rinascimento all'Impressionismo specialmente la pittura ha sempre più tentato di rappresentare realisticamente la realtà naturale delle cose; per rappresentare in modo preciso un oggetto o una forma di vita spesso i pittori si facevano affiancare da numerosi modelli (per rappresentare le persone) o andavano personalmente in cerca di determinati oggetti o cose da rappresentare.
Esempio lampante del profondo e interessato studio della natura sono le nature morte, questo genere di pittura si sviluppò specialmente nei Paesi Bassi (ma non possiamo dimenticare Caravaggio in Italia), e prevede la raffigurazione di oggetti inanimati quali pescato, frutta, carni macellate, insetti, piante. In questo tipo di dipinto lo studio dei soggetti, dei loro dettagli e di come la luce interagisce sulle loro superfici è fondamentale, riporto sotto alcuni esempi.

Ambrosius Bosschaert il Vecchio (sec XVII)

Caravaggio (sec XVI-XVII)

Jean-Baptiste-Siméon Chardin (sec XVIII)
 

venerdì 17 aprile 2020

Ecologia nei dialoghi platonici - STEP 8

Il dialogo platonico più interessante dal punto di vista della nostra ricerca è sicuramente il Timeo; nel testo Socrate, Timeo, Crizia ed Ermocrate discorrono delle origini del cosmo e della natura umana. Il dialogo è diviso in tre parti, quella più pregna del concetto di ecologia è sicuramente la seconda, dove Timeo descrive le origini del mondo fisico (e quindi della natura) e le leggi che lo regolano.
"...quando il dio cominciò ad ordinare l'universo, in principio il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria, che pure avevano tracce delle proprie forme, si trovavano in quella condizione in cui è naturale che ogni cosa si trovi quando il dio è assente. Essendo in tale stato, il dio allora li adornò dapprima di forme e di figure..."
Questo breve frammento del Timeo descrive l'origine vera e propria del mondo fisico, i quattro elementi saranno poi uniti in vari modi e forme per generare la natura e l'universo intero. 
L'approccio di Platone non è ovviamente scientifico, ma la sua speigazione dell'origine delle cose fu riadattata più volte e presa come riferimento per i secoli a venire, solo con il metodo scientifico si potranno poi studiare in modo efficace e preciso le tematiche trattate dall'ecologia.
Aristotele arrivò anche ad espandere le teorie pseudo-scientifiche di Platone, dando una spiegazione ancora più dettagliata e precisa di numerosi organismi del mondo vegetale e animale, mediando tra l'elaborato filosofico platonico e numerosi studi e dissezioni di piante e animali. 

mercoledì 15 aprile 2020

Ecologia nella poesia - STEP 7

Così come nella letteratura anche nella poesia numerosi autori e poeti hanno sottolineato più volte il rapporto tra uomo e natura; il poeta che forse ha tentato il più possibile di avvicinarsi alla natura è Gabriele D'Annunzio, nella poesia Meriggio.

Meriggio

A mezzo il giorno
sul Mare etrusco
pallido verdicante
come il dissepolto
bronzo dagli ipogei, grava
la bonaccia. Non bava
di vento intorno
alita. Non trema canna
su la solitaria
spiaggia aspra di rusco,
di ginepri arsi. Non suona
voce, se acolto.
Riga di vele in panna
verso Livorno
biancica. Pel chiaro
silenzio il Capo Corvo
l'isola del Faro
scorgo; e più lontane,
forme d'aria nell'aria,
l'isole del tuo sdegno,
o padre Dante,
la Capraia e la Gorgona.
Marmorea corona
di minaccevoli punte,
le grandi Alpi Apuane
regnano il regno amaro,
dal loro orgoglio assunte.

La foce è come salso
stagno. Del marin colore,
per mezzo alle capanne,
per entro alle reti
che pendono dalla croce
degli staggi, si tace.
Come il bronzo sepolcrale
pallida verdica in pace
quella che sorridea.
Quasi letèa,
obliviosa, eguale,
segno non mostra
di corrente, non ruga
d'aura.La fuga
delle due rive
si chiude come in un cerchio
di canne, che circonscrive
l'oblío silente; e le canne
non han susurri. Più foschi
i boschi di San Rossore
fan di sé cupa chiostra;
ma i più lontani,
verso il Gombo, verso il Serchio,
son quasi azzurri.
Dormono i Monti Pisani
coperti da inerti
cumuli di vapore.

Bonaccia, calura,
per ovunque silenzio.
L'Estate si matura
sul mio capo come un pomo
che promesso mi sia,
che cogliere io debba
con la mia mano,
che suggere io debba
con le mie labbra solo.
Perduta è ogni traccia
dell'uomo. Voce non suona,
se ascolto. Ogni duolo
umano m'abbandona.
Non ho più nome.
E sento che il mio vólto
s'indora dell'oro
meridiano,
e che la mia bionda
barba riluce
come la paglia marina;
sento che il lido rigato
con sì delicato
lavoro dell'onda
e dal vento è come
il mio palato, è come
il cavo della mia mano
ove il tatto s'affina.

E la mia forza supina
si stampa nell'arena,
diffondesi nel mare;
e il fiume è la mia vena,
il monte è la mia fronte,
la selva è la mia pube,
la nube è il mio sudore.
E io sono nel fiore
della stiancia, nella scaglia
della pina, nella bacca,
del ginepro: io son nel fuco,
nella paglia marina,
in ogni cosa esigua,
in ogni cosa immane,
nella sabbia contigua,
nelle vette lontane.
Ardo, riluco.
E non ho più nome.
E l'alpi e l'isole e i golfi
e i capi e i fari e i boschi
e le foci ch'io nomai
non han più l'usato nome
che suona in labbra umane.
Non ho più nome nè sorte
tra gli uomini; ma il mio nome
è Meriggio. In tutto io vivo
tacito come la Morte.

E la mia vita è divina.


Nell'opera D'Annunzio vuole esasperare al massimo il rapporto tra poeta e natura, egli arriva fino al concetto di panismo, ovvero di fusione totale con la natura. Il poeta abbandona la sua umanità per diventare parte integrante della natura, per elevarsi verso l'infinito.
Il concetto di ecologia all'interno dell'opera ci pare dunque chiaro ed evidente, solo con la conoscenza perfetta della natura che ci circonda (quasi come fossimo parte di essa) possiamo elevarci a un livello superiore.   

lunedì 13 aprile 2020

Ecologia nella letteratura - STEP 6

Trovare un testo letterario che evidenzi il concetto di ecologia è molto difficile, da sempre infatti l'uomo si rapporta con la natura studiandola e assegnandole numerosi significati. Uno scritto che forse incarna più di tutti un profondo rapporto con la natura è stato scritto da Giacomo Leopardi nel maggio del 1824, esso è intitolato "Dialogo tra la natura e un islandese" (http://www.leopardi.it/operette_morali12.php).
Nell'opera un viaggiatore islandese discorre con la natura di argomenti di natura esistenzialista, affermando un pensiero materialista e meccanicistico; l'opera si conclude con l'impietosa morte del viaggiatore.
Secondo Leopardi la natura è espressione di un meccanismo spietato il cui fine ultimo non è la felicità degli esseri viventi, tormentati da morte, dolore, distruzione e malattie, ma la propria conservazione. Possiamo dunque capire come il concetto di ecologia sia ben presente nel testo; con basi non scientifiche ma filosofiche l'autore va a svelare un grande meccanismo della natura, quello della conservazione della specie, arricchendolo poi di numerosi e grandiosi significati. 
In conclusione possiamo dunque capire come sia stato cruciale il profondo rapporto con la natura e lo studio dei suoi meccanismi anche per raggiungere considerazioni filosofiche di altissimo livello.

lunedì 6 aprile 2020

Ecologia nella pubblicità - STEP 5

Con la progressiva e visibile crescita dei danni provocati dall'inquinamento ambientale la parola ecologia ha preso un altro significato e un diverso valore, negli ultimi 30 anni la società occidentale è stata fortemente sensibilizzata verso le tematiche ambientaliste, lo studio dei rapporti tra uomo e natura è quindi diventato molto più rilevante.
Questo cambiamento avvenuto nella società ha influenzato numerose sfere economiche, in molti hanno capito che per vendere un bene una cosa fondamentale che esso o l'azienda produttrice devono avere è l'essere "green", ovvero prodotto da fonti sostenibili e rinnovabili quanto possibile.

"Se non proteggi la natura usando lampadine a voltaggio basso, chi lo farà?"
Ecco un esempio di quanto scritto prima: questa foto fa parte di una campagna pubblicitaria della EDF, azienda francese produttrice di elettricità. Nell'immagine il concetto di ecologia è ben chiaro, la didascalia ci chiede infatti di proteggere la natura utilizzando prodotti meno dannosi per essa.
Anche la ricerca scientifica e tecnologica in questi anni si sta muovendo verso ottiche di salvaguardia dell'ambiente, e tutto questo non sarebbe possibile senza gli studi nel campo dell'ecologia.

mercoledì 1 aprile 2020

L'ecologia nel mito - STEP 4

Senza dubbio un interesse dell'uomo verso la natura esiste dai tempi più antichi e remoti. La nostra specie iniziò ad osservare le abitudini e la vita delle specie animali ben prima che nascesse la scrittura, spesso per poterli cacciare con più efficacia; con la nascita dell'agricoltura l'umanità imparò a conoscere in modo progressivamente più approfondito anche le specie vegetali che la circondano. Questo antichissimo rapporto che per forza di cose esiste tra noi e le forme di vita che ci circondano si è riflesso anche nelle forme di mito primordiali, ovvero le cosmogonie; in questo tipo di opera si denota un primitivo interesse dell'uomo nello spiegare l'origine del mondo attorno a sè, chiaramente non c'è nulla di scientifico.
Una cosmogonia molto interessante è quella tramandata dagli indiani Yakima.
Secondo gli Yakima all'inizio del tempo esisteva solo il demiurgo Whee-me-me-owan, detto Grande Capo Lassù; decise di creare partendo dall'acqua che ricopriva la terra interamente, con le mani prese dai fondali il fango e ammucchiandolo creò i continenti; la pioggia che cadeva sulle terre emerse creò i fiumi e ghiacciò la punta delle montagne, in alcuni punti indurì il fango trasformandolo in roccia.
Successivamente dal fango asciutto spuntarono alberi e gli animali creati dal Grande Capo vi si ripararono sotto, mangiandone le bacche e i frutti. L'ultima creazione di Whee-me-me-owan fu l'uomo, egli prese il fango e infuse la vita in esso; spiegò poi all'uomo quali animali cacciare e quali allevare e alla donna quali bacche mangiare.


Fonti:
  1.  http://www.libridigitalionline.com/libri/irc/vento/temi/I-05_cosmogonici.htm
  2.  https://digilander.libero.it/scuolaacolori/intercultura/materiali/fiabe/creazione.htm

La sintesi finale - STEP 24

Siamo giunti alla fine, come abbiamo avuto modo di vedere l’ecologia (STEP 1) è un argomento ampio se non colossale; nonostante il termi...